MA IL VERO STRUDEL....E' BUONO??
























O meglio: ma la vera pasta per strudel, quello viennese (e non, per esempio, quello del Trentino Alto Adige che è fatto con la pasta frolla, ed ha ottenuto il marchio " Qualità Alto Adige") è buona o....o?
Mi spiego: la vera pasta per strudel è una pasta fatta solo con farina, burro, uova e acqua che, fatta a sfoglia sottilissima tale per cui un foglio di giornale, messo sotto si deve poter leggere (una sfoglia che occuperà tutto il tavolo, cadendo sui bordi, e che dovrà poi essere arrotolata, completa di ripieno, aiutandosi con la tovaglia del tavolo).
Ma quanti di noi si sono cimentati nell'eseguirla?
Convinta che la bontà di un dolce tanto apprezzato, con origini addirittura risalenti all'invasione turca dell'impero austro-ungarico (come la baklava, stretta parente dello strudel), non potesse risiedere solamente in un semplice, per quanto ottimo, ripieno, ma anche nella pasta, mi sono data all'impresa. Ho fatto la pasta, molto semplice in verità, l'ho messa a riposare in frigo e poi l'ho tirata il più sottile possibile. Cosa abbastanza facile, in quanto questo impasto è estremamente elastico e molto facile da stendere. L'ho stesa finchè mi è strabordata, come deve, dai bordi del tavolo.
Poi, dopo aver messo un ripieno "a caso" (toh, di mele, che combinazione) e dopo essermi ampiamente documentata su youtube con siti di pasticcieri viennesi doc per il suo arrotolamento accompagnato da tovaglia bianca (la mia era rossa a pois gialli ma questo non ha influito minimamente sul risultato finale), ho cominciato ad arrotolare. Non poi così difficile, in realtà. Insomma, ero soddisfatta. Inforno, faccio cuocere, sforno, cospargo di zucchero a velo e assaggio. Buono, certo. Però...però...per quanto sottile, questo impasto è comunque un po' duretto. Ne faccio assaggiare un pezzetto a Gabriele, il mio bambino. Commento: "Non è buono!". 
Comunque trascrivo ugualmente la ricetta seguita, che ho trovato su "Dolci" (ricetta di Hans Karl Adam) con la sola differenza che non ho messo nel ripieno il pane tostato (che non mi ha soddisfatto in un precedente tentativo di strudel) , ma i biscotti ridotti a farina, e non ho messo il brandy ma ho irrorato le mele e lo zucchero con succo di limone. A me, comunque, non è parso poi così male.



Strudel di mele


Ingredienti:

250 g di farina 1 uovo 50 g di burro 1 cucchiaio di zucchero 5/6 cucchiai acqua tiepida sale
per il ripieno: 600/700 g di mele 1 bicchierino brandy 75 g di burro 4 cucchiai pangrattato (o amaretti) 100 g di zucchero scorza di limone grattugiata 1 pizzico di cannella 80 g di uva sultanina 50 g di pinoli o noci zucchero a velo
Prepararazione
:

Setacciare la farina con il sale e lo zucchero; versarvi l'acqua tiepida, l'uovo e il burro a temperatura ambiente. Impastare con energia sbattendola per renderla elastica. Farne una palla e riporla in una terrina preriscaldata (a riposo per 20--25 minuti). Preparare il ripieno : sbucciare ed affettare le mele, bagnarle con il brandy (limone). Fare imbiondire il pane  sul fuoco con una noce di burro, per circa 2 minuti (oppure mettete dei biscotti ridotti in polvere); aggiungervi la scorza di limone, la cannella e lo zucchero. Disporre la pasta su un telo, stendendola sul mattarello; passare con le mani sul dorso, sotto il telo allargando uniformemente la pasta che deve risultare sottile. Spennellare la sfoglia con il burro fuso, spargervi sopra il pane, le mele, i pinoli, l'uva
, lo zucchero, il limone, la cannella. Avvolgere e spennellare di burro la superficie. Infornare a 180° C per un'ora circa.