TORTINI PANNA E LATTE



Stamattina dovevo fare la brioche Nanterre, anzi, il panbrioche di Nanterre. E' da tanto che mi guardo questo lievitato morbido e succoso, e me lo pregustavo da tempo. E la brioche Nanterre, almeno le versioni che ho letto io, va preparata la sera prima, di modo che abbia il tempo di riposare et lievitare in frigo tutta la notte, almeno per otto ore. E così, ieri, per tutta la giornata mi ripetevo a mente: "stasera impasto la Nanteereeee, e domani la preparo lla llààà".Ed ero tutta contenta. Peccato che...che come voi sapete, io abbia ricevuto da Adriano e Paoletta, quando un mese fa circa ho partecipato al corso "Croissants e pizza in Teglia" (vedi post precedente), un pezzetto di pasta madre, come tutti i partecipanti. E in effetti io non so se il lievito madre sia un regalo o una penitenza. Infatti, ieri, con Marcella, quella del Danubio e del Pesto agli Agrumi, dicevamo che in realtà le madri siamo noi: questa benedetta pasta o lievito, va curata ogni due giorni, rinfrescata, impastata, guardata insomma, un vero impegno (anche se alla fine, poi, a rinfrescare ci metto dieci minuti, ma è il mio gusto enfatico che mi fa parlare così). Insomma, venendo al sodo, col pensiero di avere questo LIEVITO madre in frigo, ..NON HO COMPRATO IL LIEVITO DI BIRRA!!! E per la Nanterre, dovevo usare proprio quello, perchè 1) non ho trovato ricette col lievito madre e 2) non so ancora bene maneggiare il lievito madre, come quantità, dosi e preparazioni per cui sia indicato, e quindi la Nanterre volevo farla assolutamente col lievito di birra, come da copione.
Insomma, così, ieri sera alle 22, alias dieci, con tutti gli ingredienti lì pronti, faccio questa tremenda scoperta: non ho il lieivito di birra. Panico. Delusione. Tristezza.. mi dico: che faccio, la faccio con la pasta madre?? No, non rischiamo. Aspettiamo domani, che compro il lievito di birra. Però stamattina avevo voglia di fare qualcosa, qualcosa di consistente, gustoso, umido...che faccio? E vedo di avere della panna in frigo...e mi sono ricordata di una ricetta che come nome originale si chiamava "Torta degli Angeli", ma per non confonderla con l'Angel Cake, quella fatta con soli albumi, ho ribattezzato con molta originalità "Torta panna e latte".
Non è originale, certo, questo nome, ma rende l'idea di questo dolce: morbido, succoso, umidiccio, compatto....insomma, buono, casalingo, da mangiarsi così, con calma e ..semplicità.
Ma stasera...NANTERRE, YEAAAH!

TORTINI LATTE E PANNA
Ingredienti:
2 vasetti di farina 00
1 vasetto di fecola (io farina per torte già con un terzo di frumina)
1 vasetto di panna
1 vasetto di latte
2 vasetti di zucchero scarsi
3 uova
1 bustina di lievito vanigliato
mezzo vasetto olio di semi (io e.v.o.)
i semini di una stecca di vaniglia
1 pizzico di sale
scorza grattugiata di un limone

ESECUZIONE:
Nel robot, con le fruste, montare lo zucchero con le uova sino a che il composto diventa chiaro e gonfio. Aggiungere le uova una per volta. Cambiare le fruste e mettere le lame da impasto in plastica ed aggiungere la panna, il latte l'olio. Infine aggiungere la farina, i semini raschiata dalla stecca di vaniglia, la scorza di limone e il il lievito. Infornare a 170° per 40/45 minuti (prova stecchino)