ZABAIONE (o zabajone)



Questo post celebra la coerenza.

La coerenza, sì, quella cosa ingombrante lì, che a volte ci piacerebbe non esistesse, che fosse solo un rimprovero per bambini indisciplinati, quella cosa che ci fa fare cose magari a malincuore ma che eppure sentiamo di dover fare per essere sempre all’altezza di noi stessi. E che ovviamente è un valore che in generale io approvo, per i grandi temi, quali valori, ideali, sentimenti, anche se sono sempre attenta a non far sconfinare la coerenza nell’orgoglio, che invece considero non una virtù ma al contrario un peccato, sempre. Ma questi, appunto, sono grandi temi, temi “pesanti” e importanti, che non possono certo essere affrontati nelle quattro righe di un post.

In realtà io oggi parlo di un’altra coerenza, di una coerenza più spicciola, più da quattro soldi. E’ la coerenza di essere sempre all’altezza di se stessi e delle cose che magari si dicono e si pensano nell’ambito del quotidiano. Non capite? Lo immagino, so a volte di essere un po’ contorta. Eppure è così facile! Guardate il titolo del post precedente: “ Strudel di carciofi e mozzarella profumato all’odore di erbette”. Ma non ero io che solo in alcuni post precedenti scrivevo che i nomi delle ricette erano una gran furbata, che non consideravo utile elencare nel titolo tutti gli ingredienti e i procedimenti solo per rendere la ricetta più intrigante e che i veri cuochi non avevano bisogno di tanti fronzoli?? Sì, ero proprio io! E allora? Beh, allora, essendo io di carattere completamente incoerente ed inaffidabile, anche se non ancora al livello di Schettino, dico una cosa e ne faccio subito un’altra. Cambio, cambio idea, nel quotidiano, e mi comporto a seconda di come mi sento in quel momento. E’ vero, comunque, ho cercato di rendere più interessante un semplice rotolo di carciofi con un titolo quasi altisonante, ho cercato di rendere interessante una ricetta molto modesta.

Ma, - e in questo sono coerente con un altro post - avevo cucinato solo questo rotolo e avevo comunque piacere di postarlo e scrivere due cose. E così, giù di mega titolo. Un po’ me ne vergogno, in effetti, e allora cerco di rimediare con questo titolo: “zabaione” (o zabajone, qui a Torino). Ricetta base. Inutile specificare che io l’ho arricchito con panna montata e amaretti sbriciolati (da morire, fatelo, fatelo), che ci ho farcito il panettone insieme ad una altrettanto ricca mousse di cioccolato o che si può fare in vari modi, con il vino bianco o altro tipo di vino al posto del marsala, che le dosi di zucchero e liquore possono variare a piacimento, che la ricetta che (dicono) sia originale è basata sui mezzi gusci di uovo utilizzato (per ogni mezzo guscio di uovo, cioè per ogni tuorlo, due mezzi gusci di zucchero e uno di marsala/liquore/vino) e che potete aromatizzarlo con quello che volete, bacca di vaniglia bourbon, scorza di limone grattugiata, caffè..), lui è sempre lui, lo zabajone. Mentre io ..non sono sempre io (per fortuna…? ;-)


ZABAIONE (o zabajone)

Ingredienti per 4 persone:

4 tuorli d'uovo

80 gr di zucchero semolato

8 cucchiai di marsala

Esecuzione:

In un polsonetto mettere i tuorli con lo zucchero e montarli con le fruste elettriche finoa quando saranno gonfi e spumosi.Quando sono montati, aggiungere lentamente il marsala. Mettere a cuocere a bagnomaria finchè la crema non si addensa (l'acqua del bagnomaria non deve propriamente bollire ma solo sobbollire leggermente), girando sempre. Levare dal bagnomaria appena si addensa. Servire caldo o tiepido con biscottini o altri dolci da colazione.

A piacere, una volta raffreddato, si può aggiungere panna montata per ottenere una crema da farcitura