PANETTONE CON LIEVITO NATURALE


Se vi capita di salire lungo l'altopiano che da Noli sale verso Voze e che poi finisce a Finale, cioè l'Altopiano delle Manie, nel Ponente Ligure, rimarrete colpiti dalla dolcezza del paesaggio e dalle lussureggianti colline, dalle verdi pinete, dalla terra rossa che fa capolino dal sottobosco, dall'aria e dal cielo straordinariamente limpido e cristallino, di colori che qui a Torino abbiamo ormai dimenticato e che sembrano veramente da fiaba.
Come qualcuno avrà capito, ho molto a che fare con la Liguria e con questo altipiano: i miei più vecchi e cari amici sono di qui, Gabriele è per metà ligure e, ancora prima, sin da piccola, mi ricordo che ho sempre avuto un trasporto speciale per questi luoghi, sia quelli che, come Spotorno, Noli o Varigotti si affacciano direttamente sul mare, sia quelli che invece salgono su per le pinete e si arroccano su queste morbide e verdi colline.
Come Voze.
Voze è..o forse era, una frazione di Noli, amata da Sbarbaro, che vi soggiornò alcuni anni, abbarbicata lungo la strada che si snoda sull'altopiano delle Manie e che porta con sè notevoli sorprese. Anche culinarie!
Chi è pratico dei luoghi (e cioè tutti noi torinesi, ma anche milanesi, che trascorriamo gran parte delle nostre vacanze nella vicina liguria), ricorderà senza dubbio un localino, chiamato per tanto tempo "la locanda di Giuda", in cui veniva servita, tra le altre cose, un'ottima carne alla griglia, tenera e condita al punto giusto, meta di tanti turisti affamati avventuratisi su per le colline suddette. Bene, ora quel locale è sempre esistente, e io ho fatto la conoscenza del nuovo gestore che lo conduce con cura e dedizione. Ora si chiama "Osteria n. 1", e si gustano tutte le migliori specialità locali e si può gustare anche una tra le più buone pizze al mattone che io abbia assaggiato ultimamente. Come bene sapete, io non sono esattamente un'amante della pizza al mattone, ma per questa mi devo veramente ricredere: morbida dentro e croccante fuori, consistente, alta il giusto, è ben lungi dall'essere la solita suola da scarpe che in genere viene spacciata per pizza e che indurisce dopo dieci minuti.
E comunque, direte voi, che c'entra il panettone, e che c'entra tutta 'sta tiritera sui dolci altipiani, e Sbarbaro, e la pizza, e i locali della memoria??
C'entra, c'entra.
Succede infatti che io, verso Natale, capiti nella suddetta Osteria n. 1 per un allegro aperitivo.
Succede che lo spumantino sia ottimo e il servizio e la cortesia pure. Succede che mi casca l'occhio su dei panettoni che vedo sul bancone. "Ma ..sono fatti a mano?" "Sì, da una mia amica!", mi risponde il gestore. Allora, sappiate che io considero i panettoni home made in genere come considero la pizza al mattone: male. Il panettone è un dolce troppo complesso, troppo da professionisti per essere azzardato in casa, da mani inesperte desiderose solo di mostrare la propria bravura (barra imperizia ;-) a poveri parenti e amici. Ma soprattutto, io non l'ho ancora fatto, e quindi ho un po' di invidia che mi porta a criticare. Ma questi..beh, sembrano panettoni professionali. Chiedo al gestore: "ma..fatti con la pasta madre?" Sì, sì, mi risponde. Onta e vergogna. Ecco. Tutti ora fanno il panettone in casa e io che me la tiro invece no. La mia linguaccia mi fa dire che anche io mi destreggio con i dolci e con le paste madri, e che anche io farò il mio bel panettone! Accidenti! ...e il gestore, Gian, ha pure il nome del blog (un giorno o l'altro mi libererò di Luca, grr;-) , non posso nemmeno trassare, lo devo proprio fare, fotografare e postare, non si scappa! Con faccia da saputa compro un panettone manufatto (giusto per vedere almeno a che livello devo arrivare) e faccio l'incauta promessa: a breve, posterò una ricetta col mio panettone!
Linguaccia mia, perchè non stai zitta mai??
Ad ogni modo ormai ho promesso! E quindi ora devo fare il panettone. E farlo pure bene! E allora, che c' è di meglio di una bella videoricetta di www.vivalafocaccia.com, di Vittorio Viarengo, per andare sul sicuro? Detto, fatto.
Ed ecco il risultato.
Vi dirò.
Il mio panettone preferito è e rimane il Maina (sì, industriale: l'ho già detto che i panettoni manufatti non mi piacciono, nemmeno quelli di pasticceria), soprattutto il Tuttifrutti con canditi grossi come delle case, ma quello di Vittorio è un ottimo prodotto casalingo realizzabile con soddisfazione.
E quindi la mia promessa è estinta, il panettone è postato.
Per motivi vari che ora non è il caso di stare a scrivere qui, non bazzico più molto dalle parti dell'Osteria n. 1 a Voze, ma appena il clima si sarà fatto più mite e le strade più sicure (senza residui vari di neve, ghiaccio, etc), tornerò dal mio amico e mi vanterò del mio panettone home made.
Ah, la videoricetta la trovate qui, da Vittorio di vivalafocaccia.com, appunto, figlio e nipote di vecchi panettieri genovesi doc attualmente residente nella Silicon Valley, ma con un pezzo di cuore sempre a Sena, mi pare..;-)
" ..e semo de Senaaa...e semo da fujeeee..."

(sì, lo so che il panettone è di Milano e non di Genova, grazie)
2. p.s.: siete tutti più bravi di me a panificare: inutile dirvi che tra rinfreschi di lieviti madre, preparazione e lievitazioni varie vi dovete prendere una settimana di ferie, per prepararlo, vero?;-)