EATALY: GARA DI TORTE 2013





Questa è la mia torta che NON ha vinto da Eataly, alla gara di torte 2013.
Questa è la torta che mi ha tenuto compagnia per dieci giorni, da quando ho cominciato a fare il biscotto di base.
Qusesta è la torta per cui ho rotto tanto le p.. a Zio Piero chiedendogli ogni sorta di consiglio su stampi, metodi, dosi, lavorazioni e a cui lui ha sempre, subito risposto senza mai mandarmi aff.. e dirmi "aho, sentibbella, se non sei capace a fare le cose, prima impara e poi chiedi i dettagli", mai.
Questa è la torta  che persino mi dispiaceva portarla da eatlay a farla assaltare da una mandria di cannibali sgomitanti ma che in fondo la assaggiava anche Montersino e quindi ne valeva la pena.
Questa è la torta per cui mi sono fatta un regalo di Natale  (sennò chi me li fa, se non quella santa donna di mia sorella e Gabri crede ancora a Babbo Natale??) da 160 euro in saldo (!) stracciato (!!) a metà prezzo, su Bibliotheca culinaria, e quindi per 80 euro potevo ancora starci.
Questa è la torta per cui ho rifatto due volte il biscotto alle noci perchè non mi pareva troppo ben cotto
Questa è la torta per cui ho rifatto tre  volte il caramello per il croccante, perchè la prima volta ho bruciato lo zucchero e la seconda le nocciole

Questa è la torta che ha perso da Eataly.

Manco terza, si è piazzata.

Ma questa è anche la torta con cui sono andata a divertirmi da Eataly domenica con la mia cara amica d'infanzia Paola, del blog nocciole tostate, e con la quale abbiamo riso  tanto e ci siamo divertite anche se per lei non è un gran momento, e spero che abbia per un attimo, tra una torta e un commento, dimenticato questi momenti difficili.
E' la torta che Gabriele ha potuto presentare al microfono, tutto contento ed eccitato che lui e la mamma dovessero dire delle cose davanti a tutta quella gente, e che la gente ha applaudito di cuore, per il suo semplice discorsetto a augurio di buona gara a tutti.
E' la torta per cui mi sono fatta delle  lunghe chiacchierate  con lo Zio più famoso del web, sperimentando che ancora esiste la disponibilità e il protendersi verso gli altri  prontamente, anche se sconosciuti,  e senza ritorno, solo per empatia tra esseri umani. Cosa tanto ovvia quanto disattesa.

Questi tre  motivi  da soli valgono la delusione dell'aver tanto lavorato senza aver avuto il minimo riconoscimento, ma anzi, una sorda umiliazione!

Ma questa torta è anche un motivo di riflessione.

Dove ho sbagliato?

Forse il cuor di mela strideva con la panna, visto che nella grenoble originale è previsto un cremoso al caffè e non di mela, cremoso di mela comunque copiato da un'altra torta di Torreblanca, la Vivaldi? No, altre torte blasonate prevedono mele, panna, caramello e frutta secca, la rogna non è lì.
E allora, dove è l'inghippo? Ho seguito la lavorazione precisamente, e le varie creme, cremosi, croccanti erano buoni, li ho assaggiati, dove posso aver sbagliato?
Mentre esco da Eataly col morale sotto i tacchi (giuro, quasi avevo le lacrime!), tra gente che compra, casino da sabato pomeriggio, offerte, arance, vino, farina e chi più ne ha più ne metta, mi balena davanti agli occhi uno striscione pubblicitario di qualche prodotto. Dice "Il segreto è nella formula".  
E sento che questa è la risposta.
Veramente, una di quelle risposte, quelle intuizioni, quegli aiutini che ogni tanto sbucano da qualche strano piano astrale, una risposta alle noste domande, ogni tanto.
Il segreto è nella formula.
So che questa è la risposta.
Non è nell'esecuzione, non ho fatto un pan di spagna non montato, un caramello bruciato, un cremoso senza zucchero, no: il segreto è nella formula! Devo riguardare bene la formula, la ricetta! Le dosi!
Torno a casa di corsa.
Chiappo il libro di Torreblanca, guardo meglio le dosi
Lui dà le dosi per 10 torte. Quindi io ho diviso ogni preparazione per dieci.
Ho diviso per dieci le dosi del biscotto noci e miele, quelle del cremoso alle mele, quello del croccante di riso, del caramello semiliquido...
Ma non quelle della mousse panna caramello.
2500 gr di panna totali,  dice la ricetta, diviso dieci fa 250 grammi.
Ma mi sembra poco.
Aumento la dose di mousse di mia inziativa, l'unica variante che ho fatto, e quasi non me ne ricordavo.
Divido a naso, per tre o quattro, non per dieci;  penso, nella mia testa, che più panna ci metto e meglio sia.
Metto più di 500 gr di panna.
E sbaglio.
Sbaglio rovinosamente.
Non è più una torta.
E' un albero di Natale.
Il gusto di mela è sommerso dalla panna, il tema della gara, la mela appunto, è saltato, avvilito, annientato, perso.
E ora sono contenta, perchè allora non sono un impiastro totale nell'esecuzione ma solamente.. in matematica! ;-)



Intanto ecco alcune foto dell'evento.
Ah, non l'ho detto, ma nella giuria c'era  lui, l'ispiratore dei nostri dolci, lui, il maestro, l'incantatore, l'ammalia-api, il pifferaio di Hamelin, lui, Luca Montersino! 







E...c'era anche la mia amica Paola, ma non nella giuria, purtroppo (Ah Paola, qui stavi dicendo a Gabriele "chiudi il becco sennò ti strozzo o sbaglio ?;-) !



E queste sono alcune delle torte in gara. 



Cosa dite? Manca qualcosa? La ricetta della torta?
Se ci ho messo dieci giorni a farla, ce ne dovrò mettere il doppio a scriverla, è un poema cavalleresco!
Facciamo così: la ricetta, al prox post! 
E tu, Eataly, aspettami..tra un anno ti faccio vedere io! Per aspera, ad astra (e chi non sa il latino..peggio per lui ;-)