ROLATINE DI VITELLO ALLA PIEMONTESE


E ora un post veloce, velocissimo, senza battute o raccontini.
Voi vi direte.."ma se non hai voglia di scrivere, che scrivi a fare?".
E questo è vero ma..avendo pubblicato solo poche ore fa il post dove mi "autocelebravo", mi sembrava brutto finire la giornata così, con un post.. in onore di me stessa, e così ho tirato fuori dal cappello queste rolatine che avevo fatto un paio di settimane fa a Gabriele, che si è sbafato in un secondo.
Sono alla piemontese. Perchè? Beh, in effetti non so se sono effettivamente alla piemontese, ma mia nonna, langarola, le faceva più o meno così e quindi per me sono piemontesi.
Ma sono piemontesi anche perchè  ci va ...il TRITO!
Chi  tra i piemontesi ...non più ventenni, come me, si ricorda del trito? L'onnipresente trito, fatto dalla nostra nonna sul tagliere di legno, con l'aglio, a volte la cipolla, sedano e carota e un mare di prezzemolo?  Ma soprattutto chi si ricorda del verbo piemontese.. "ciapulè" alias..ciapulare??
Il trito, infatti, era rigorosamente "da ciapulè", cioè da ciapulare, da tritare sull'asse con la mezzaluna, di modo che venisse finissimo ma non una pappa, come fanno i moderni mixer, e come faccio anche io..
No, il trito era ..ciapulato su un indegnamente anti-igienico tagliere di legno, talmente usato che al centro aveva un buco, una fossa, e il buco era verde tanto era il prezzemolo che, negli anni, ci era stato ciapulato!
Ora il tagliere ..chissà dove è finito, e il tempo di poter ciapulare, quello è finito da un pezzo, ma le rolatine sono buone lo stesso, anche se ora sono io a prepararle, e se invece di ciapulare il mio trito con calma, lo faccio in fretta e furia nel minipimer...;-)

Fine del post...con buona pace anche di chi, nei commenti, mi scrive che "il blog non sarebbe male, ma scrivi in un italiano così da strada che passa la voglia di leggere" (vedi commenti alle crostatine con crema frangipane).
In effetti, a volte mi esprimo "da strada".
Magari anche questo blog è "da strada"
E forse pure io sono "da strada"( NON FRAINTENDIAMO: nel senso che sono una persona abbastanza grezza!).
E magari anche il cibo che cucino è..da strada!
E in effetti queste rolatine, vanno giù in un boccone, come fossero ciliegie, che me le vedo anche bene in un cartoccetto a mangiarmele per la strada così, leccandomi le dita, magari su una panchina del Valentino...

Dicevo, queste rolatine sono veramente ottime, e cuociono in nemmeno dieci minuti.
Unica raccomandazione: fatevi tagliare la carne dal macellaio appena poco più spessa che per il carpaccio o l'albese (è importante specificare questo, al vostro macellaio: se sono più spesse, non saranno più la stessa cosa ma occorrerà una cottura più prolungata e il sapore e la consistenza saranno comunque diversi. E non fatevele battere:  battere le fette di carne è solo un trucco da macellai per rifilarvi della carne dura spacciandola per tenera. E poi in cottura, si ritira di nuovo allo stato primordiale..)

P.S. ..e fortuna che avevo detto "scrivo un post corto, alla veloce..! ;-)


ROLATINE DI VITELLO ALLA PIEMONTESE

Ingredienti per due persone

4 fettine di girello o di noce o altra carne tenerissima tagliata solo poco più sottile che per il carpaccio
uno spicchio d'aglio senza anima
mezza cipolla
un gambo di sedano
una carotina piccola
un mazzetto di prezzemolo
un rametto di rosmarino
un paio di foglia di salvia
4 fette di mortadella (o prosciutto cotto)
2 uova (con cui fare  una frittatina sottile o due più piccole)
erbette varie (timo, origano, maggiorana)
burro
olio
due cucchiai di latte
sale
mezzo bicchiere di brodo vegetale caldo
mezzo bicchiere vino bianco secco fermo

ESECUZIONE

Preparate un trito finissimo con aglio, cipolla, sedano, carota e prezzemolo (nel frullatore con la tazza piccola del robot, oppure a mano sul tagliere, con la mezzaluna).
Prendete le fettine e stendetele. Non battetele, tanto in cottura si ritirerebbero di nuovo.
Con le due uova, due cucchiai di latte e il sale,  preparate una frittatina sottile (o due in una padella più piccola)
Su ogni fettina di carne, poi,  spalmate un cucchiaino di trito (non esagerate col trito: ne basta un velo sottile, altrimenti, con la cottura breve, rimarrà mezzo crudo e si sentirà troppo), un po' di sale, poi la fetta di mortadella, tagliata secondo la forma della fetta. 
Inserite poi metà frittatina in ogni rolatina e arrotolate le rolatine su se stesse, fermandole con dello spago da cucina o degli stecchini.
In un tegame, fate spumeggiare il burro con l'olio, la salvia e il rosmarino, poi rosolate le rolatine a fuoco vivace  per qualche minuto (vedi reazione di Maillard dall'amico chimico Bressanini), sfumate col vino e poi bagnate con 50 ml circa (meno di mezzo bicchiere) di  brodo caldo, salate, pepate, e coprite per un paio di minuti. Scoprite, fate rapprendere il sughetto  e servite (in tutto, 7/8 minuti).

P.S.: invece della frittata, si può anche far rassodare un uovo e metterlo intero (o metà, a seconda della grandezza della fetta di carne) nella rolata.