TORTA DI AMARETTI E PESCHE di Benedetta Parodi



Decisamente io ho dei problemi con Benedetta Parodi. 
Santa donna, ogni volta che provo a fare qualcuna della sue ricette, succede il disastro: o mi cade la torta dal forno, o la tiro fuori troppo  presto, ed è cruda, insomma, qualche congiunzione astrale ci si mette per farmi cannare qualcosa!
Ma andiamo con ordine.
E l'ordine è: sono a dieta.
Quindi (punto 2):
mangio da schifo, anzi, non mangio niente, in pratica.
Ma dopo quasi un mese di fame, ed in concomitanza col mio compleanno, mi sono detta.."massì, concediamoci una tortina semplice, leggera, veloce..". Un dolce senza pretese, semplice, casalingo..
E ho ripreso in mano il libro "I menù di Benedetta", ....che già tanti lutti addusse agli Achei....mannò che c'entra l'Iliade, no l'Eneide..boh! Però ecco, qualche dispiacere questo libro me l'ha causato, non per colpa sua o dell'autrice, ma solo della mia dabbenaggine, sia ben chiaro. 
Ad ogni modo apro il libro a caso, con fare divinatorio. Leggo: torta di amaretti e pesche. SENZA NE' OLIO NE' BURRO!  
E' la mia!
A dieta da quasi un mese, voglio sgarrare sì, ma non buttare un mese alle ortiche, e una torta..light (sigh) me la potrò ben permettere, se non per mangiare, almeno per il piacere di pasticciare ai fornelli.
Contando poi che l'autrice la presenta parlando di un classico dolce piemontese, cioè le pesche al forno ripiene di amaretti, cacao e mandorle, il feeling è assicurato. Beh, in realtà qui il cacao non c'è, ma non stiamo a fare i pignoli!
E inizio.
Sbatto i due tuorli con 150 gr di zucchero, 100 gr di farina e 100 gr di amaretti tritati.
Cioè..ci provo
Provateci, provateci....
il poco liquido dei soli due tuorli, vale a dire 40 gr circa, con sbattuti sopra 350 gr di polveri, stramazza sfinito. Non ce la fa. E' tutto asciutto! Forse a mano, come dice nel video che io ho visionato solo dopo, non ci sarebbe stato problema, ed infatti la nostra avverte "non vi preoccupate se il composto risulterà UN PO' granuloso...". Un poo'??? A me, nel frullatore, viene una massa unica, un pappone duro a palla che rotola a vuoto assieme alle lame del mixer!! 
Tolgo immediatamente la palla dal robot.
E comincio a imprecare.
"ma perchècz continuo, persevero, che tanto con questo libro sempre jattura è, sempre casino faccio..."
Ma non demordo. 
Ci rovescio gli albumi montati a neve.
CErto, di neve ne rimane ben poca, dovendo inglobarli all'ammasso di farina, amaretti, zucchero..Praticamente ritornano al loro stato originario di albumi non montati, ma  almeno il composto ora  è degno di questo nome e si riesce  a girare "quasi" agevolmente.
E quindi lo  metto nello stampo.
Ci metto le pesche, sciroppate, perchè anche se siamo quasi a giugno qui a Torino sembra novembre e le pesche si sono rifiutate di raggiungere i locali mercati.
E ora viene il bello.
Devo cospargere con le mandorle prima tritate finemente.
Un etto, di mandorle.
...
Avete presente esattamente "quanto" sono un etto di mandorle tritate, sopra una torta con diametro 20, 22 centimetri?
Avete veramente ben presente?
Un mare.
Un oceano.
Sono tantissime!!
Eppure la ricetta dice così..un etto di mandorle triturate.
E io eseguo, e cospargo.
Oddio, cospargo non è il termine esatto.
Sommergo, piuttosto.
La marea di mandorle tritate forma uno strato alto circa un cm sopra la torta, la ricopre, la seppellisce, la sotterra, forma uno strato compatto e asciutto  di farina di mandorle  che sembra segatura bianca..
Eppure la ricetta dice proprio così.
E allora inforno.
Sforno, dopo 45 minuti, come dice la ricetta.
...
e..sopresa.
E' morbida.
Veramente!
Ed è anche buona!
Si vede che gli albumi liquidi e il lievito hanno comunque fatto il loro sporco lavoro e la torta è venuta bella soffice, sofficissima.  Certo, forse un po' asciutta...forse un quarto d'ora in meno sarebbe bastato....Certo che però 'sta segatura di mandorle sopra dà proprio fastidio, sembra di mangiare , appunto, segatura, mi strozza, mi allappa la bocca.. ma possibile ...mah...proviamo un po' a vedere su youtube se per caso miss ha inserito questa ricetta!..Toh, eccola, c'è!!!..."50 gr di mandorle. Tempo di cottura 30 minuti!"
Evvaii!!
Libro tarocco dell'accidenti, quante volte ancora mi farai sbagliare! Fino a quando abuserai della mia pazienza, Catilina!!!
Altro che 100 gr (cretina io a seguire la ricetta), altro che 45 minuti!!
Ah, e come se non bastasse, nel libro, tra gli ingredienti, c'era anche ..un limone!
Così, semplicemente.
Non la buccia, non il succo, un limone, forse da ficcare intero come in una succulenta torta dell'Araba (con le arance intere).
..Peccato che poi, nell'esecuzione, il limone scompaia.
E anche nel video di youtube non se ne parla..
...
E pensare che mi piace la pasticceria perchè è un'arte precisa....-(


Detto ciò, devo dire che la torta è buona, ricorda un amarettone morbido, è onesta e non fa danni.

Certo, non ricorda assolutamente le pesche ripiene. ..(altra "leggera"imprecisione).
Se volete che ricordi vagamente il dolce piemontese sopra citato, aggiungete circa 30 gr di cacao, levandone altrettanti dal peso della farina, e....aggiungete un po' di burro, non tanto, un 50 gr, o mezzo dl di olio. Sono sicura che non ci perderà, anzi!

n.b.: le dosi e i tempi indicati sotto sono quelli corretti ed anche riportati nel video di Benedetta Parodi.

TORTA DI AMARETTI E PESCHE di Benedetta Parodi

Ingredienti:
150 gr di zucchero
100 gr farina
100 gr di amaretti tritati finemente nel mixer
1 kg di pesche sbucciate e tagliate a fettine
3 uova
1 cucchiaino di lievito per dolci
 50 gr di mandorle tritate finemente nel mixer
una teglia rotonda da 20 o 22 cm di diametro


ESECUZIONE

Sbattere i tuorli con lo zucchero. Unire la farina e il lievito mescolando bene. Unire gli amaretti polverizzati (non preoccuparsi se il composto risulterà granuloso e asciutto). Montare a neve gli albumi e aggiungere anche questi, mescolando dall'alto verso il basso delicatamente, per non smontare il composto. Versare il tutto nella teglia precedentemente rivestita con carta forno. Distribuire sopra la torta le fettine di pesche a raggiera, facendole sprofondare leggermente.  Per finire, spolverizzare la torta col le mandorle tritate. Cuocere a 180° per 30 minuti.

P.S. aggiungere un pizzico di sale a piacere (consigliato)
Se si vuole aggiungere un po' di cacao in polvere, ex 20/30 gr, togliere il peso corrispondente dal totale della farina.