PATATINE FRITTE CON MOSCA CROCCANTE






Che bello andare fuori a cena.
Che bello andare fuori a cena nelle trattorie liguri.
Che belle, le trattorie liguri, quelle dell'entroterra savonese, tra  la vegetazione lussureggiante, tra i pini, gli abeti, i cipressi, le stradine sterrate, i tramonti  da sogno...
Siamo disposti a percorrere chilometri di strada sterrata, di curve, di mal d'auto pur di arrivare nelle suddette trattorie o agriturismi immersi nel verde, per arrivare a quel rustico ancora mezzo diroccato, immerso nella quiete della campagna, dove si respira aria di "c'era una volta", dove non si guarda tanto per il sottile, dove si va non solo per il cibo ma anche, e forse soprattutto, per il paesaggio da fiaba, che ti riconcilia con Dio e coi Santi.
E così, come ogni anno, partiamo. 
Ci pregustiamo l'evento da giorni; tutti, tranne Gabriele, naturalmente, che al grido di "mangiare non è divertimento!" detesta queste (rare) uscite mangerecce, ma che viene subito tacitato a suon di Nintendo e Super Mario, che, solo in tale occasione, ha occasione di godersi anche durante il pasto.
E insomma, partiamo, tutti trulli, ahhh, che bello, tramonto stupendo, atmosfera di famiglia, stesso cibo (da venti anni minimo); le portate classiche dell'entroterra ligure, e quindi rigorosamente prive di pesciume (questo forse è il motivo principale delle nostre puntate alla suddetta trattoria).
Non mi ha mai troppo entusiasmato il cibo, in quella trattoria.
E questa volta...è esattamente come lo ricordavo: antipasti, in genere verdure ripiene di non so bene cosa e con  un gusto neutro indefinibile in cui non riesco a distinguere alcun sapore (forse è patata e basta...), rigorosamente contate: siamo quattro? Quattro zucchini ripieni! E quattro fette di melanzana sott'olio! Quattro fette da un millimetrovirgolacinque di vitello tonnato, fatto rigorosamente con "l'arrosto" di salumeria (il magatello ce lo scordiamo), e con salsa tonnata fatta rigorosamente con la mayonese Coop, di cui ci portano l'intero tubetto nel caso volessimo allungare la salsa tonnata per Gabriele; e poi, quattro frittelline, quattro questo, quattro quello, manco fossimo membri anche noi della Fratellanza Musulmana (che hanno come simbolo il quattro).  Il pane delle bruschette (quante? Quattro!) poi, non è tostato, è raffermo, così facciamo prima, e l'insalata russa, da me aborrita da sempre, prevede come ingrediente principale la suddetta maionese Coop.  E non dimentichiamo i primi: gli agnolotti hanno dimenticato cosa sia una sfoglia sottile, e il ripieno langue parco e triste in mezzo alla pasta troppo spessa. E via così, col coniglio asciutto e le patate fritte gnecche. Ma chi se ne frega, in fondo siamo qui anche e soprattutto per l'atmosfera, no, e poi Gabri ha il suo pollo e patatine fritte, e quindi siamo tranquilli. Mah, forse più che fritte, le patate, sono al forno, perchè vedo dei pezzi neri, i tipici pezzetti di forno troppo alto e cibo carbonizzato che a volte si trovano nelle sopracitate trattorie alla buona.. E poi qui il pezzetto nero è solo uno, sono già stati bravi....Certo, uno solo ma bello grosso....e ha pure le ali....
LE ALI??? 
Inforco gli occhiali. Guardo meglio. L'ala è una sola! E attaccata alla sopracitata ala  c'è...UNA MOSCA!!! CARBONIZZATA E AMPUTATA DI  UN'ALA! 
Panico!
Disgusto!
Orrore e obbrobrio!
Come si fa ad amputare di un'ala un povera bestia! 
E infatti, l'altra ala, è finita, bella e trasparente, su  un'altra patatina, triste moncone di una bestiolina innocente.
Che fare?
So che il fondo internazionale per l'alimentazione ha raccomandato di nutrirsi di insetti e che i maggiori chef, nei loro ristoranti, già provvedono in tal senso, ma veramente, non mi sento di dare a Gabriele questa prelibatezza: è già pieno come un uovo e non vorrei mettesse su pancia...E poi ha il suo pollo, diamogli quello...E io non mi sento di mangiarla, di colpo mi sento satolla pure io! E lo faccio presente al cameriere, della mosca croccante, per ringraziarlo del pensiero gentile, ma quello, invece, lo prende come un rimprovero e si scusa pure " ah, sì, mi spiace, mia suocera (leggi: lo chef, sigh!) non se ne era accorta...". Ed  è così gentile che, nonostante ci abbia servito un cibo all'avanguardia, al momento del conto non ci chiede nemmeno un sovrapprezzo! Che magnanimità, che savoir faire, questi osti liguri! Discreti, moderni, gentili....
E...come è finita?
"E per dolce, cosa desidera?"
"Per me niente, grazie, sono sazia...." :-(((


Scherzi a parte, è logico, in questi posti non si guarda tanto il pelo nell'uovo, ma quel mammuth nel piatto mi ha fatto proprio schifo, e il solerte cameriere, coniuge della titolare, ho capito che si è guardato bene dal riferire la nostra lamentela alla moglie, che quindi, alla cassa, facendoci ben dieci euro di sconto, ha già considerato di farci un trattamento di favore...
Vuol dire che la prossima volta, ci godremo lo stesso il panorama mozzafiato ma....provvisti di cesto per picnic colmo di vettovaglie da me manufatte, vettovaglie "all'antica", senza la presenza di insetti fritti (al limite qualche mio capello, ma pulito, in genere....;-)