QUADROTTI AL CARAMELLO E CIOCCOLATO






Arriva puntuale ogni anno, come l'ici, ora imu, ma tanto sempre quella è.
Due volte l'anno, come l'ICI, ora IMU, ma tanto sempre quella è.
No, non è un'imposta, sull'aria, magari, o sull'uso dei marciapiedi o sull'eruzione dell'Etna (quest'ultima tristemente vera).
E', molto più semplicemente, la festa della scuola.
La festa "invernale", la prima,  che segna l'inizio delle lunghe, sospirate, attesissime vacanze natalizie.
La festa che bambini e ragazzi aspettano praticamente per metà anno scolastico, cioè da settembre a dicembre, perchè  per la seconda metà aspettano poi l'altra festa, quella  di fine anno, a giugno.
La festa della recita, dei canti di Natale, di buoni propositi, di poesiole recitate da bimbetti recalcitranti per la gioia di genitori e nonni ...
La festa delle canzoncine tenere, delle strette di mano,  delle lacrimucce di commozione, dei rinfreschi natalizi, di panettoni, pandori, patatine, paidoro, coca  cola, aranciata, birra...no, birra no, che dico, la festa dei dolci portati dalle mamme varie, delle torte del Mulino Bianco (tanto per non fare pubblicità) -devo dire tra le più buone  tra quelle confezionate ed anche di molte torte casalinghe -...
Le feste dove troneggiano, appunto, in mezzo a oceani di patatine e pop corn, tristissime torte casalinghe, trasportate in tristissimi involti casalinghi fatti di carta stagnola, pellicola, borsacce della spesa di seconda mano strapazzate e stropicciate legate con un immancabile nodo "della nonna" che le fa sembrare dei fagotti di spazzatura. 
E questo, è solo l'involucro, l'imballo, diciamo, mica l'interno.
L'interno è peggio.
Molto peggio.
Tristissime tortone casalinghe grutulute e deformi, molte volte sepolte da chili di zucchero a velo per nascondere l'orrore sotto, servite a fettone che manco  un camionista riuscirebbe a ingurgitare (data la loro bontà..). E crostate, dure come un asse, secche, asciutte, con chili di marmellata che ha la stessa funzione dello zucchero a velo di cui sopra.  
Uno schifo.
Una desolazione infinita.
Avanzano quasi tutte. 
Non è vero che i ragazzi mangiano tutto.
I ragazzi innanzi tutto si buttano, nell'ordine:
1) sulle paste fresche con panne e creme (le rare volte che qualche angelo le porta)
2) pezzi di pizza o focaccia
3)  patatine
4) cornetti di mais al formaggio
5) pop corn
6) salatini
7) panettoni et pandori
8) paste secche e biscotti
9) tortone casalinghe.
Sono tristissime, queste torte casalinghe,  abbandonate lì quasi intere, assaggiate solo da qualche genitore compassionevole, magari lo stesso autore, o da qualche clandestino di passaggio.
Sono uno spettacolo desolante e desolato che mal si abbina con il clima festoso a cui fanno da indegno contorno.
Mi immagino le mamme.  La loro desolazione e mortificazione, dopo tutto il loro (scarso?) impegno.
Nel giorno della festa della scuola, le loro torte languono, tristi e intatte, su nudi banchi di scuola.
Lì, a guardare orde di bambini affamati che cacciano le loro manine luridelle in scodelle di patatine, pop corn, salatini, ci si strafogano dentro..e loro lì, sole, dimenticate...
Ma io non farò questa fine, tzè, io lo so come girano le feste dei bambini e dei ragazzi!
Ovvio, per fare centro dovrei portare l'ennesimo pacco di patatine, ma volendo proprio fare qualcosa di manufatto, devo per forza fare qualcosa di buono, di buono veramente, di sfizioso, di gustoso, altro che torta della nonna!
Una volta ho portato il "brazo de Mercedes dell'Araba Felice".
Inutile dire che è stato un successo.
L'anno scorso, ho evitato ogni sbattimento e ho portato dei bei quadrotti di pizza del panettiere che sono andati a ruba, già tagliati (dal panettiere), così ho proprio evitato ogni lavoro. Certo, in confronto ad una mamma che aveva portato 65, dico sessantacinque arancine, ed era dalle 6 di mattina che friggeva, e aveva passato tutto il giorno precedente ad arancinare, mi sono sentita un po' lavativa, però... E poi un'altra aveva portato dei krapfen fatti da lei..ottimi, andati a ruba: mica tutte le mamme portano le tortone "frullo e via", ce ne sono di brave. E volenterose.  Come non sentirsi un po' verme a rivolgersi al vicino panettiere e starsene con le mani in mani, adempiendo SOLO al proprio lavoro senza sbattersi anche per la festa della scuola? Non si può!
E infatti quest'anno ho provveduto all'annuale sbattimento.
Ho portato anche io, di nuovo, qualcosa fatto da me, che sennò mi sentivo colpevole.
Ma mica la torta di mele, tz, mica ho  voglia di intristirmi, io e la mia torta, proprio il giorno della recita in cui a Gabriele è toccata la parte principale, cioè di Babbo Natale!
No, devo portare qualcosa che sia buono...che piaccia ai bambini, ai ragazzi...qualcosa tipo un pasticcino...e poi, magari con del cioccolato, che col cioccolato, si sa, non si sbaglia mai, quando si ha a che fare con dei bambini...
Ecco.
Eccoli, i miei salvotori!
Dei quadrotti caramello e cioccolato!
Hanno una base che è sinceramente tra le più soavi basi di dolce che ci siano, una sorta di frolla ricca di burro da sembrare un pasticcino, così morbida che se la toccate ancora calda rimane il segno del dito (la chiamerò "Rio-frolla", la frolla che si taglia con un grissino;-), come fosse un impasto di baci di dama -e così sarebbe se ci fosse la farina di mandorle o nocciole - , con l'aggiunta di un pizzico di lievito. 
E poi uno strato di caramello morbido, fatto velocemente con il latte condensato, che sbattersi per la causa ve ben, , ma troppo non ne avevo voglia...
E alla fine, lui il cioccolato.  
Quello che mette tutti d'accordo.
Una  bella, liscia, invitante lastra di cioccolato  steso sopra! Per di più  gianduja, che vuoi di più?
Eccolì lì, belli e invitanti,  i miei quadrotti, già tagliati e pronti per essere divorati da fameliche boccucce.
E così è stato. 
In cinque minuti sono finiti. Tutti.
Sono stati graditi, assaltati e spazzolati!
E ...le tortone della nonna (immancabili)?
Non infieriamo sui vinti....;-)

MAMME, ASCOLATE...sbattersi per sbattersi, tanto vale farlo  per bene! Abbandonate le tortone, aggiungete solo dieci minuti del vostro tempo e poco poco impegno in più e il vostro lavoro non sarà stato inutile! ;-) 


Accortezza.
1) la base. NON bisogna assolutamente lavorarla troppo, altrimenti perderà la sua sofficità. Bisogna girare col cucchiaio il burro morbido a crema con lo zucchero e poi aggiungere la farina, sempre girando con un cucchiaio, fino ad avere un impasto sabbiato, cioè a  grosse briciole. Versate poi le briciole nello stampo e livellatele, unendole, col dorso di un cucchiaio o una spatola, velocemente, uniformando il composto (sarebbe meglio non usare le mani per livellare, perchè il calore farebbe risvegliare il glutine facendo risultare gommoso l'impasto. O se si fa con le mani, fare velocmente). 

2) il cioccolato. 
Io ne ho messi 250 gr ma sono stati troppi. Secondo me, lo strato di cioccolato, troppo spesso, annullava il gusto di caramello e dell'ottima base di frolla. Per la prossima volta, 180 grammi saranno più che sufficienti.


QUADROTTI AL CARAMELLO E CIOCCOLATO


Ingredienti (per una teglia da 20 x 30) per una trentina di quadrotti

Per la base:
150 farina bianca
1 cucchiaino raso di lievito in polvere
125 gr di burro morbido
50 gr di zucchero semolato
sale

Per il caramello con latte condensato:
80 gr di burro a pezzetti
120 gr di zucchero
2 cucchiai di miele o sciroppo d'acero
600 gr di latte condensato

per la copertura:
180 di cioccolato  fondente (io gianduia) tagliato a pezzetti.

Esecuzione:
preparate il caramello al latte condensato:
Fate fondere il burro con lo zucchero, lo sciroppo d'acero e il latte condensato in una pentola  a fuoco basso e mescolando in continuazione. Quindi alzate la fiamma e fate bollire per 5 minuti (non di più: raffreddandossi la salsa diventa molto più densa; se non riusciste più a spalmarla, scaldatela una decina di secondi nel forno a microonde o su fuoco leggero).

Per la base:
Riscaldate il forno a 170°.
Rivestite di carta forno lo stampo (cm 20 x 30 oppure 24 x 24).
Mescolate la farina, il lievito e un pizzico di sale.
Lavorate il burro morbido con lo zucchero in una terrina con fruste elettriche  fino  ad ottenere una crema morbida. Incorporate la farina e il lievito e rimestate velocemente fino ad ottenere un impasto ancora sbriciolato  e distribuitelo poi sulla teglia, livellando con un cucchiaio velocemente per compattarlo. NON lavorate troppo l'impasto per non riscaldarlo, altrimenti diverrà duro e gommoso a causa dell'attivazione del glutine. Infornate e fate cuocere per 15 minuti. 
Far raffreddare bene a temperatura ambiente e poi in frigo. Questa operazione è importantissima, altrimenti  il caramello, se la base è ancora calda, si "aggrapperà" alla base stessa, e spalmandolo ne farà venire via interi pezzetti, rovinando la base.
A base fredda, distribuite poi il caramello sulla stessa.
Far fondere il cioccolato a bagnomaria, senza superare i 50°C, con acqua che sobbolle appena (non deve bollire: il troppo calore farebbe diventare amaro il cioccolato). Rovesciatelo sullo strato di caramello e lasciate che si indurisca per trenta minuti. 
Per servire, tagliate poi il dolce a quadrotti di 3/4 cm di lato.



1) la base. NON bisogna assolutamente lavorarla troppo, altrimenti perderà la sua sofficità. Bisogna girare col cucchiaio il burro morbido a crema con lo zucchero e poi aggiungere la farina, sempre girando con un cucchiaio, fino ad avere un impasto sabbiato, cioè a  grosse briciole. Versate poi le briciole nello stampo e livellatele, unendole, col dorso di un cucchiaio o una spatola, velocemente, uniformando il composto (sarebbe meglio non usare le mani per livellare, perchè il calore farebbe risvegliare il glutine facendo risultare gommoso l'impasto. O se si fa con le mani, fare velocmente). 

2) il cioccolato. 
Io ne ho messi 250 gr ma sono stati troppi. Secondo me, lo strato di cioccolato, troppo spesso, annullava il gusto di caramello e dell'ottima base di frolla. Per la prossima volta, 180 grammi saranno più che sufficienti.