PLUM CAKE MIGNON AL PISTACCHIO E BANANA








Mignon.
Plum cakes mignon.
Sì, anche perché non saprei come altro chiamarli. 
Muffins non sono (e meno male) e tortini mi suona un po' strano, e così ho deciso che li chiamerò mini plum cakes. 
Però per chiamarli plum cakes devono averne almeno la forma, di plum cake, se non il procedimento.
E se li avessi messi in stampini rotondi?
Avrei dovuto chiamarli Muffins? 
Beh, no, perché i veri muffin,  gli gnecchi, duri, odiati muffins, hanno un metodo di lavorazione tutto particolare, detto da me anche  "alla cz", che prevede di mescolare velocemente ingredienti solidi con liquidi, il tutto per meno tempo possibile, e cacciare in forno. Solo questo travaso, questo scambio tra tutti gli ingredienti solidi assieme  e tutti quelli liquidi assieme, darà poi luogo a uno degli impasti peggiori del pianeta, cioè gli odiati muffins.
Ma questi non sono muffins, tranquilli. Non sono muffins travestiti da plumcherini, no, no, sono proprio   plum cakes, e non solo perché li ho sbattuti nel canonico stampo rettangolare, ma anche, e soprattutto, perché del plum cake hanno la tecnica di lavorazione: montata di burro e zucchero, inserimento graduale di uova e infine le farine. 
C'è anche un po' di latticello, in effetti, che io ho sostituito con del banale latte. Infatti, la ricetta è di ispirazione Donna Hay,  ma ho fatto così tante varianti che non me la sento più di spacciarla per una ricetta di Donna Hay,  a cominciare dall'insolito "latticello". Eh, sì, perché tutti questi dolci di ispirazione anglofona, e con anglofono comprendo Inghilterra, Scozia, Usa, Australia (patria di Donna Hay), Nuova Zelanda e isole Cayman, hanno un sacco di ingredienti "strani". Strani per noi italiani, intendo. Tipo la "melassa". Giuro che in vita mia non ho mai incontrato la melassa. Nè al mercato, né al supermercato, né in drogheria, niente…mai vista! E lo sciroppo d'acero, poi? Fino a pochi anni fa manco sapevo come era fatto un acero, altro che sciroppo! E la whipped cream?? Questa ancora oggi per me rimane praticamente un mistero, al pari del suo degno compare, il formaggio "quark" che molti indicano ancora come il formaggio per eccellenza per il cheese cake, mai visto qui nella patria Italia, sostituito dal più famoso "Philadelphia", anche ancora devo capire che razza di formaggio sia, oltre la denominazione pubblicitaria di Philadelphia. 
Per il latticello, poi, provo persino un po' di schifo. Da profonde ricerche in rete, ho intuito che deve essere quella brodazza trasparente giallognola che rimane quando il latte si separa tra formaggio solido e  parte liquida. Quello schifo lì è il latticello, appunto. Da quanto ho capito.  
L'ho sostituito col latte, spero mi capirete.
Me la sono cavata solo con lo zucchero "demerara", che ho capito essere uno zucchero integrale.
Ma poi mi sono riscattata, e un tocco di "classe" l'ho dato io: ho sostituito la nostrana farina di nocciole, nostrana soprattutto per noi in Piemonte, patria della "tonda gentile delle Langhe", con il più esotico pistacchio.
E ne ho ricavato questi…cosi..questi tortini, questi plum cakes mignon.
E sapete una cosa?
Sembra assurdo ma, anche senza "latticello", erano ottimi! ;-)
Morbidi, umidi, soffici, veramente una delizia.
Solo una cosa, varierò la prossima volta: la banana: quelle fette di banana cotte in superficie proprio non mi sono piaciute, ma sono di parte, in quanto la banana cotta mi ha fatto sempre fatto schifo, al pari dei muffins. Ah, e della cannella: anche questa prevista, nella ricetta originale, nella misura di  3/4 di cucchiaino, spezia che di cuore detesto - come tutte le spezie, d'altronde. La prossima volta li guarnirò con fette di mela o di pesca sciroppata, sempre spolverate con zucchero integrale.
E quindi, alla fine ne ho ricavato questi tortini.
Avete capito, adesso, perché non posso spacciarli come una ricetta di Donna Hay? ;-)



P.S.
Ah, voglio fare un post scriptum che non c'entra un tubo con la ricetta, ma il blog " è mio" e ci scrivo quel che mi pare. Che in questo caso è questo:
Per favore, non copiatemi idee, commenti, modi di scrivere o altro, oltre alle foto. "Combinazione", in alcuni blog blasonati e rinomati, vedo comparire cose, idee, periodi, commenti, che mi appartengono, magari da quelle stesse persone che tempo prima invece erano di parere diametralmente opposto sulle stesse idee/preparazioni/ricette. Sembra proprio che queste persone si siano "liberamente" ispirate a questo blog. A queste persone, che tra l'altro ho l'onore di detestare come i muffins, dico…lasciate perdere..avete migliaia di fan, di blog, di seguaci, di iniziative, libri, follower a manate. A voi, chi v'ammazza? Che ve ne fate di copiare dal mio umile blog che ha come followers giusto "quattro amici al bar?"
E chi ha orecchie per intendere, intenda.



PICCOLI PLUM CAKES AI PISTACCHI E BANANA

Per 6 formine da plum cake da 185 ml 

INGREDIENTI:

130 gr di burro
110 gr di zucchero
1 uovo
200 gr di farina setacciata
3/4 di cucchiaino di lievito
55 gr di farina di pistacchi - io acquistata già confezionata - (o di nocciole, mandorle, cocco..)
80 ml latticello (o latte)
2 banane a fette 
zucchero di canna 

ESECUZIONE

Scaldare il forno statico a 180°.
Setacciare la farina.
Lavorare nel robot, con le lame,  il burro e zucchero fino ad avere un composto cremoso.
Unire l'uovo e mescolare fino a far amalgamare bene il tutto.
Aggiungere poi la farina, la farina di pistacchi, il latte e il lievito fino ad avere un composto omogeneo.
Imburrare sei piccolo stampini da plum cake (da 185 ml l'uno)
Versate il composto dentro gli stampini avendo cura di non superare, al massimo, i due terzi degli stampi, in quanto il composto crescerà  molto in cottura col rischio di debordare fuori dagli stampini.
Disporre le fette di banana sui tortini, spennellare con burro fuso, cospargere con lo zucchero integrale e cuocere per 35 minuti, finché i tortini sono dorati (prova stecchino: a me sono serviti esattamente 35 minuti).
Lasciare raffreddare prima di togliere i tortini dagli stampi, in quanto l'estrema morbidezza degli stessi, appena sfornati, li farebbe rompere facilmente.

Ottimi anche senza fette di banana, solo spolverizzati di zucchero integrale.