GARA DI TORTE EATALY 2015, TORINO

Il giudice..





...la vincitrice!




gli altri giudici....
  



il secondo classificato, con questo gioiello da boutique...




e questa? Chissà di chi è.....




...toh....è la mia cassata!! ;-)


che non ha vinto, grrrr!!!



Beh, non importa (gggrr GRRRR zzz roarrr grr!!;-), d'altronde gli avversari erano agguerriti...




...vero, Barbara?





Rosanna, la tua poi era tra le prime che ho fotografato, ancor prima che mi dicessi che sei una lettrice di questo blog!.-).  
Era  semplicemente perfetta!




E perchè, quella di Sonia no? D'altronde lei è sempre tra le "top", qui....




proprio belle, tutte...




pure la torta tiramisù!!




E questa...parente stretta della torta ricotta e pere di Sal De Riso, mi pare...;-)




Ma loro han scelto il meglio!



E....han fatto il meglio! come la torta per il compleanno per gli 8 anni di Eataly Torino di Luca Montersino, lunga circa tre o quattro metri.
Fuori concorso, ovviamente ;-)






" 'Cause you're a skyyyyy, you're a skyyyy  full of staaarss...uuu....uuuuh".
Canticchio felice in macchina i Coldplay che passano  in radio, nella mattina di questa bella domenica di fine gennaio mentre, con la mia cassata appresso, mi accingo a gareggiare per la  gara di Torte Eataly 2015.
Felici, io i Coldplay, e la la cassata.
Non so se è la quarta o quinta volta che partecipo a questa tenzone tra pasticcieri dilettanti, casalinghi, amatoriali, della domenica, appassionati,  chiamateli come volete, insomma, non professionisti, ma ogni volta questo evento mi rallegra come se partecipassi ad una gara per arrivare prima in paradiso! 
Solo che oggi, c'è in più qualcosa di diverso.
Non so perchè,  infatti, ma stamattina è forse la prima volta che non partecipo per vincere. 
Veramente!
A parte il fatto che - escluso un terzo posto una volta e un quinto un altro - non ho mai proprio "vinto- vinto", che per me vuol dire arrivare prima, e non terza o seconda, nè tantomeno quinta! 
Ma ho sempre e solo partecipato per vincere.  
Certo, è una gara tra dilettanti, ma io ho sempre voluto vincere, mai partecipare. Lo spirito era quello, lancia in resta e partiamo, all'assalto, via, avanti Savoia! 
Ma stavolta no.
Stamattina vado lì per vedere quelle che ormai sono diventate delle vere e proprie amicizie, vado per vedere i giudici, Montersino in particolare, che, oltre ad essere un divulgatore eccellente è anche un gran bel guardare, e vedere un po' le altrui creazioni.
Vado così, leggera..( di animo, malelingue..;-)
Che poi tanto leggera non sono: ho con me la bellezza di circa due chili di cassata siciliana.
Del costo di  più di  circa quaranta euro totali.
Per non parlare del costo dell'impegno che ci ho messo, comprensivo anche di una giornata a casa dal lavoro per prepararla al meglio (ahem,  a proposito, grazie Capo! Questo era l'impegno "per me"  di cui non ti ho parlato;-). Ma non ho l'ansia di "vincere", vado tranquilla.
Arrivo ad Eataly e la prima persona che mi becco, appena entrata, è Luca Montersino, che, oltre ad essere giudice per la tenzone, sta anche allestendo la mega torta di tre metri per il compleanno di Eataly.   Visto che qualche corso (per "amatoriali) presso la sua scuola, l'Icook di Chieri, l'ho fatto, e che sono iscritta al suo fan club da tempi immemorabili - cioè da quando il fan club ancora non esisteva - e data anche la sua estrema disponibilità, mi sento titolata a salutarlo  con un bel "ciao". Questo hanno le persone grandi: sono grandi e non te lo fanno pesare: non se la tirano e non ti trattano con sufficienza. Montersino è così: disponibile, alla mano, con tutti, e non se la tira da star.  Insomma, un bell'inizio per una bella giornata.
Che continua con la gara vera e propria.
Con le torte, una più bella dell'altra, tutte belle, tutte "degne", ma spero che la mia sia più buona, perché tanto mi sembrava bella a casa, tanto mi sembra banale e qualunque ora, al cospetto di meraviglie molto migliori delle mie.
La presento  ricordando una frase del Maestro Iginio Massari, "il maestro dei maestri", che ho sentito a Masterchef: "nessun dolce può accontentare il palato se non è raccontato". Una frase che mi è rimasta impressa, proprio a me, che sono una fautrice della teoria opposta, un po' come Battisti, l'ultimo Battisti, che era convinto che la musica dovesse essere "staccata" dalle parole, che dovesse piacere di per sè e non per i testi accattivanti, e così "licenziò" l'amico paroliere Mogol, mise la moglie (..sigh) al suo posto, a mettere la parole nelle canzoni,  vennero fuori delle vere e proprie schifezze e  l'ultimo Battisti non se lo filò più nessuno nè viene ricordata nessuna delle sue ultime canzoni. Ciò nonostante, nel profondo, io continuo a pensarla come Battisti, e cioè che se una preparazione è buona lo deve essere a priori, e non perchè ce la raccontano, come un quadro deve colpirci e piacerci di per sè, e non perchè ne leggiamo il titolo. Perchè il resto, per me, è in più, e snatura la natura dell'oggetto. 
Ok, ho capito, lasciamo perdere!
E diciamo che comincio a raccontare la mia cassata.
Del fatto che ci ho ficcato quasi un chilo e mezzo di ricotta di pecora, che ho fatto la pasta reale con la pasta di pistacchi di Bronte e non col col colorante - ed è per questo che il bordo è color caghetta e non verde - che non ho messo il cioccolato perchè volevo si sentissero solo gli agrumi..insomma, la conto per un'ora e mezza.
Ma la gente non è annoiata, anzi, e il conduttore mi pare persino un po' sollevato del mio raccontino, anche perchè, povero cristo, hai voglia ad essere un superbo intrattenitore,  ma tenere su uno spettacolo commentando cinquanta torte e trovare per ognuna qualcosa di nuovo o interessante...beh, sfido qualsiasi oratore!
E quindi racconto, racconto e farcisco il mio dolce col mio racconto, chiedendomi tra me e me se ha ragione Massari o Battisti.
E come è andata a finire?
Beh, a giudicare dal risultato...
...aveva ragione Battisti!;-)


E ora, due parole sulla gara.
Il primo premio se lo  è  aggiudicato una cara amica, Cristina, con suo "brustengo": una crostata ripiena di frutta secca e pane raffermo ammolato nel latte, eseguita in modo superbo: perfetta la forma, perfetto il taglio, perfetto il sapore, che non ho avuto l'onore di gustare perchè se la sono spazzolata in un secondo.



Il secondo premio è andato all'immancabile Edoardo, compagno di fan club di Montersino  e già vincitore e premiato di altre edizioni, con una rivisitazione del dolce pesche e amaretti, un classico piemontese. 
Il suo non era un dolce, era un gioiello...questo.



La terza classificata  una torta diplomatica, che non ho fotografato ma in compenso ho fotografato questa.  Perfetta, per me: una torta Elvezia squadrata come una scultura (tortesca) di Gianluca Fusto.
Rosanna, non hai vinto, ma a me la tua torta è piaciuta tantissimo...di forma, perchè pure questa è stata spazzolata via.



E infine Barbara...che addirittura ha fatto le chiavi di violino di cioccolato sul suo tiramisù (che, causa un po' di influenza, non ho assaggiato ma della cui bontà non dubito).
Barbara, era bellissimo. Nessuno si sarà accorto che ti era caduto, tranquilla!.-)





E la mia cassata?
Tra i primi tre dolci classificati, non era. 
Ma credo che non sia nemmeno tra gli ultimi tre, perchè, per il mio palato, era proprio buona.
Per saperlo, attendo con trepidazione la classifica online di eataly per conoscere il mio piazzamento.

...Giusto perchè ero quella a cui, quest'anno,  non fregava nulla di vincere o di piazzarsi...;-))