MONTEBIANCO di castagne



Ahh, che bello,  ecco uno di quei dolci che costa tanto fatica ma che alla fine rende anche poco, sono proprio contenta.
Essì, mi sono detta, un dolce semplice, per niente complesso, niente pastorizzazione di uova - anche perchè non ci sono uova - due ingredienti messi in croce, un po' di panna e via, il gioco è fatto.
Seee...
Una delle preparazioni più lunghe e rognose che mi siano capitate ultimamente.  Una mattinata intera a stare a dietro  a 'ste castagne, e taglia, e pela, e frulla, e passa, e ripassa, e monta la panna....per avere poi che cosa? Un purè di castagne con sopra della panna montata! 
Certo, il nome è bello...accattivante.."MONTEBIANCO"! Già solo a dirlo gonfia la bocca e il cuore! Già mi vedo,  intrepida alpina,  in su la vetta de la torre antica....no, questo non c'entra, aspetta, mi vedo sulla vetta di un monte (bianco, va..), tra le cime immacolate, impervie, bianche, io, insieme a Mike Bongiorno redivivo e la grappa Bocchino. Ed è un nome anche sontuoso! Già  mi rivedo, sempre io, intrepida alpina, in su la vetta etc etc, Mike Bongiorno, la grappa e una Mont Blanc nera in mano, che sfido gli elementi a colpi di purè di castagne!
 Insomma, lo devo fare.
A dire il vero ho dei vaghi ricordi, abbastanza pessimi, di quando lo ho fatto da piccola, da ragazzina..ricordi di mani tagliate, di castagne da pelare crude, di tempo immenso a levare ogni minima pellicina dalle castagne crude, o mezze crude non ricordo, e nessun ricordo di particolare bontà. Strano...già doveva essere un segnale, ma io non mi sono fermata. Ero piccola, ingenua, avrò di sicuro sbagliato qualcosa, ho detto che voglio tornare ai dolci "basici" e ai dolci basici e semplici tornerò!
Intanto, prima furbata, compro dei marroni, belli grossi e grassi e pasciuti, non delle castagnine striminzite, così con quattro di loro ho già fatto praticamente mezzo chilo.
Pensavo.
E invece no. Invece, anche se i marroni erano belli grossi, io ho fatto però una dose da buoi, cioè ho comprato un chilo e più di castagne,  e così ce ne saranno stati almeno quaranta.
Che non sono pochi. Soprattutto se...li devi tagliare, o meglio incidere, da crudi, senza l'apposito attrezzo, ma solo con un coltello da cucina. Uno per uno. E non con un taglio superficiale, ma bello "n'croeus", come diciamo qui in Piemonte, bello profondo, che incida non solo la buccia, già dura, ma anche la polpa, più dura della buccia, da cruda! 
Insomma, ci metto un bel po'. Pace, mi dico, ora è tutto in discesa.
......
Metto a bollire le castagne per pelarle.
Le scolo dopo un quarto d'ora e mi accingo a pelarle. Ahia, scottano, che faccio, le lascio qui a raffreddarsi? Seee, così il dolce lo finisco domani mattina, e poi magari da calde si pelano meglio che da fredde (invece ho scoperto di no, è una solita leggenda metropolitana, provare per credere), no... le pelo tutte subito! Ahi, scottano, acc..e c'è pure la pellicina dentro, bastarda, non viene via. ahi, bruciano uff , argh.
Insomma, un'altra ora.
E ora le devo cuocere col latte. Beh, qui mi riposo. Però...accidenti, è già passata mezz'ora...e il latte è quasi evaporato tutto...ma le castagne non sono cotte, non sono ancora morbide, ce ne sono ancora di dure, mi sta attaccando tutto l'impiastro di castagne e latteee, che faccio che faccioooo. Idea, san microonde! Aggiungo latte caldo, scaldato nel microonde, in fretta e furia sennò attacca tutto il pastone di castagne, un bicchiere circa..Mamma, che fatica, 'sto montebianco del...
Bah, il purè è pronto, passo nello schiacciapatate ma...che CZ HA PURE LUI, 'STO SCHIACCIAPATATE DELL'ACCIDENTI, PERCHE' NON VA FINO IN FONDO, MA CHE HA, LE PIETRE DENTRO, uffa uffa....Apro l'attrezzo. Ci sono residui di castagne raggruppati e schiacciati che sembran pietre, non ce la fa a schiacciarle o non ce la faccio io..LUCAAA VIENI QUI!! SCHIACCIA 'STA ROBA! Arriva Luca con aria tronfia della serie...Tzzz (con tanto di sopracciglio sollevato)! Schiaccia. Diventa rosso. Le vene sembrano staccarglisi dal collo. Ma schiaccia e fa uscire i vermicelli. "Fatto", dice con nonchalance (seee bello! ;-)
Insomma, alla fine ho il benedetto purè, e da lì in poi la ricetta prosegue senza problemi (anche perchè si tratta solo più di assemblare e ri-passare). Solo che...non ne ho più voglia...non ho più nemmeno voglia di assaggiarla. E poi non sono mai stata una fanatica delle castagne. 
Ma ormai la concludo. Monto la panna, la ficco nel sac à poche, con cui ho un rapporto di odio-odio, e la schiaffo tipo arte post moderna sul dolce, cioè alla bell'e meglio senza più decenza di fare un dolce nemmeno "bello".
Assaggio. 
Beh, non è male, devo dire. 
Soprattutto se si ha cura di mettere parecchia panna e degustare ad ogni boccone un po' di base di castagne e un po' di panna. Il gusto non troppo dolce delle castagne si mescola alla panna creando una cremosità in bocca che non è affatto male.
MA da qui a dire che lo preferisco a un tiramisù o a una semplice ganache al cioccolato...beh, ce ne passa!
P.S. Nonostante tutto, credo che un tempo questo fosse un dolce buono e certo più gradito che ora. Un tempo, quando non avevamo il becco tanto fine, quando non c'era Montersino o era ancora un uovo, quando pane e marmellata, o pane e miele, per i bambini era ancora una leccornia da leccarsi i baffi.  Ma la cosa non mi riguarda. Io (e pure voi!), da piccola mangiavo già pane e Nutella! 

P.S: dosi ed esecuzione sotto riportate sono già quelle corrette, tranquilli ;-)


NOTE TECNICHE (!): la panna non è solo decorativa, ma dona leggerezza al composto di castagne, di per sè "leggermente asciutto", così come i (ben!) due passaggi del composto attraverso lo schiacciapatate.
Una variante da provare,  è quella di  unire la panna montata al purè di castagne , e non aggiungerla solo sopra, per rendere il dolce più morbido e cremoso,  e servire poi la crema in sfiziosi bicchierini o coppette.
N.B. alcuni aggiungono uno o due cucchiai di cacao. In realtà il gusto deciso del cacao copre quello delicato delle castagne, facendo perdere la particolarità di questo dolce.




MONTEBIANCO di castagne

INGREDIENTI
per 4 persone

500 gr castagne - o meglio marroni (peso netto senza buccia: occorreranno quindi circa 800 gr di castagne in totale)
1/2 litro di latte
1 presa di sale grosso
80 gr di zucchero
30 gr di burro
500 gr di panna da montare
20 gr di zucchero per la panna (o 40 a piacere, due cucchiai)
un goccio di rhum



ESECUZIONE

Per pelare le castagne:
incidete le castagne, con un coltello o con l'apposito attrezzo,  con un taglio orizzontale, dal loro lato ricurvo,  fino alla polpa (non solo la buccia, per far penetrare l'acqua all'interno), mettetele in una casseruola, ricopritele con abbondante acqua fredda e una presa di sale grosso (1 cucchiaio raso) e portate a ebollizione. Dal momento del bollare, cuocete per circa 15 min.
Scolate le castagne, togliendo anche la pellicina interna.
In una casseruola unite le castagne sbucciate,  il latte e 80 gr di zucchero, portate a ebollizione e lasciate cuocere a fuoco moderato per circa 50 min, finchè il latte sarà quasi del tutto evaporato e avrete un composto abbastanza asciutto ma ancora morbido.
Togliete dal fuoco, lasciate intiepidire e passate il composto una prima volta attraverso lo schiacciapatate; unire poi il rhum e la noce di burro e fare raffreddare in frigo per almeno un'oretta.
Nel frattempo montate la panna con lo zucchero rimasto (20 gr).
Trascorso il tempo di raffreddamento, o poco prima di servire, togliete il composto dal frigo e passatelo ancora una volta nello schiacciapatate (servirà a rendere il passato di castagne più leggero e areato), formando degli "spaghettini",  raccogliendo il composto direttamente nel piatto da portata.
Mettete in un sac à poche la panna montata con lo zucchero e ricoprite  il dolce, cercando di dare la forma di un "monte". Servire subito dopo aver completato con la panna.