TORTA MORBIDA AL CIOCCOLATO E MANDORLE






Ahh, che sensazione di euforia che dà un’ora di libertà!
Un’ora, eh, mica mezza giornata o un giorno intero!
Un’ora.
Solo una piccola, minuscola oretta.
Un’ora “rubata” al lavoro, in uscita da una visita medica fiume, in cui, tornare al lavoro, avrebbe voluto dire giusto giusto arrivare in ufficio, lanciare i propri stracci, subito riacchiapparli e poi  subito ri-uscire: tanto vale stare direttamente fuori, no? E “strappare” un’ora d’aria pura,  come i carcerati.
E…come la impieghiamo, quest’ora d’aria pura? Siamo sempre talmente affannati a fare, disfare, che in quell’ora ci si vorrebbero ficcare spesa, pulizie della casa minime (sì, perché per quelle vere ci andrebbero come minimo tre settimane di fila), riordino camera del pargolo, bagno rilassante, pittura, lettura, meditazione trascendentale e una mano di bianco al soffitto!
E invece…
Invece faccio una torta.
Al cioccolato, per di più, che NON amo.
Ma il pargolo, stamattina, se ne esce beato e con la sua faccina allegra, con   la solita, ricorrente domanda: “mi fai una torta al cioccolato?”
Ma…santo ragazzo, con tutte le torte che ci sono a questo mondo, di mele, di pere, crostate alla marmellata, alla crema pasticciera, alla crema frangipane, con panna, ricotta, tiramisù, budini, sformati,  e chi più ne ha più ne metta, una più golosa dell’altra, tu mi vai sempre a chiedere l’odiatissima torta al cioccolato, da me schifata e aborrita in ogni sua versione e declinazione! Ma possibile che nessun'altra torta ti intrippi un pochino? Sempre 'sta torta al cioccolato, tortaalcioccolato, tortaalcioccolato..uff!!
Sta di fatto  che  tu l’hai chiesta, che  io ho un po’ di tempo a disposizione, e se uno più uno fa due e se vogliamo dare un valore ai sillogisimi con cui ci han fatto perdere tempo a scuola…si sa già come impiegherò quell’ora d’aria: facendo la torta al cioccolato!
Certo, devo calcolare benissimo i tempi: alle 15 devo essere davanti a scuola, e ora sono le 13.30. Contando almeno mezz’ora di cottura, tra arrivare a casa, decidere una qualche insulsa torta al cioccolato da fare, preparare gli ingredienti, pesarli, miscelare, montare, sbattere, ammorbidire, oliare, girare etc etc, devo essere una macchina, precisa, efficiente, con un piano organizzato, un progetto, un working flow inattacabile, un "torta-business plan"! E così mi preparo mentalmente mentre guido verso casa: dieci, dodici minuti, non di più, per scartabellare libri e rete nella decisione della torta, altri 10 o 15 minuti per prendere  tutti gli ingredienti, pesarli e preparmeli in bell'ordine, come bravi soldatini o impiegati (la parte che più odio, nel cucinare), una ventina di minuti per preparare la torta, un altro quarto d’ora per inconvenienti vari o a titolo di “fondo lentezza barra imprevistietcasinivari” e poi via, infornare, sfornare, vestirsi, macchina, scuola, via (come “Monttivviaa” ;-)
E tutto va come programmato (avevo o no un perfetto business plan?)
Anzi, con leggero anticipo.
Ho persino tempo di rimettere un po’ a posto il macello che ho lasciato in cucina, degno del passaggio di un branco di cinghiali o di bambini, e che comprende: cioccolato fuso per terra, burro sui muri, farina dappertutto, gusci di uova che colano dal cestino della spazzatura mal centrato, un centinaio di cucchiai sporchi sparsi dappertutto, tre rotoli di scottex imbrattati di farina, uova e burro disseminati per il territorio e….questo?
...Questo ..cos’è??
Un foglio di carta da cucina sul tavolo a mò di pacchettino, vicino a dove avevo messo la farina pesata, con dentro qualcosa…
..ma che cosa è??
Guardo, con un oscuro presentimento dietro la schiena...
Zucchero!
Zucchero???
ARGGGHHHH ZUCCHEROOO!!!!
L’HO DIMENTICATOOO!!
Ho pesato tutto, ma lo zucchero è rimasto quiiii ! Sul tavolo, nel suo bel pacchettino, pesato, pronto!!
E la torta è nel forno!! Accidenti, cosa faccio, cosa faccio!!!! Mi viene da piangere, non tanto per gli ingredienti ( tanto le uova stavano per scadere e il burro si era fatto due viaggi in macchina Torino/Spotorno e Spotorno/Torino e stava assurgendo al rango di formaggio pecorino) ma per il tempo, la mia ora d’aria e di libertà  buttata così, al vento, sprecata in una torta senza zucchero!! Mentre invece avrei potuto grattarmi la pancia! E invece mi sono affannata, scapicollata a casa, spremuta, ho sporcato mezza casa e tutta la cucina, governo ladro e Grillo pure in mezzo ai c..ni!!
E, soprattutto, la delusione per Gabriele.
Eppure…eppure la avevo assaggiata, prima di infornarla!
E avevo trovato l’impasto ottimo, per niente nauseante, buono, tanto che avevo aggiunto solo un paio di cucchiai di zucchero, giusto perché ai bambini piacciono le cose dolcissime, perché a me invece andava benissimo così com’era! Come è possibile che invece manchino…duedicodue etti di zucchero?? Magari era dello zucchero pesato e dimenticato lì sul tavolo da qualche altra torta, magari lo avevo lasciato lì senza accorgermene per il prossimo tiramisù, magari si era voluto fare da lui un giretto fuori dal pacco, anche lui a prendere la sua ora d’aria pura e libera, come me, che poverino è sempre chiuso in un pacchetto, in una scatola! E che è! Credo forse di essere l’unica costretta a vivere in una scatola tutta la vita dimenticandomi di lui che fa una vita grama ancora peggio della mia e a volte gli ci vengono pure le falene dentro che gli danno un fastidio della malora mentre io invece, in ufficio ho pure l’aria condizionata??
Ma intanto so che purtroppo è così: nella fretta dannata, ho dimenticato lo zucchero, e i (quasi) due etti dei bianchi granelli sono lì che mi guardano, pesati e ordinati dal loro bel pacchettino. E io che faccio? Beh, perso per perso…massì, provo a fare uno sciroppo e rovesciarlo sopra la torta, una volta cotta, dopo averle fatto sopra dei forellini con uno stuzzicadenti, per fare penetrare ben bene lo sciroppo all’interno. D’altronde, non si inumidiscono anche la Sacher e tutte le torte destinate a non essere sbranate subito nel giro di due ore, per evitare di farle diventare asciutte? E non sono forse ottime? Non è forse intrisa di sciroppo la buonissima torta di Donna Hay con succo d'arancia e semi di papavero (in questo stesso blog), una delle migliori torte in assoluto tra i miei ultimi esperimenti?Beh, farò così anche per questa: d’altronde due etti di zucchero sono sempre due etti di zucchero, sia che siano dentro la torta sia che le siano rovesciati sopra sotto forma di sciroppo, e il loro sporco lavoro lo faranno!
E così faccio. Sforno la torta, bellissima devo dire.
Dovrei aspettare che si raffreddi un po’, per forarla e rovesciarci lo sciroppo di zucchero, da calda i fori con lo stuzzicadenti, che nella fretta ho fatto con la forchetta, la stanno strappando, lacerando, dilaniando, ma devo correre, non ho più tempo, e devo pure farci lo strato di glassa sopra (che altro non è che cioccolato fuso nel microoonde per un minuto con del burro e schiaffatole sopra alla veloce)! 
Insomma, non so come, ma ce la faccio.
Ce la faccio ad essere a scuola a prendere Gabriele in tempo, cioè.
E la torta??
La torta, beh, al ritorno ne ho fatto assaggiare un primo boccone “esplorativo” a Gabriele.
“Ancora!”
Se ne è sbranata un quarto. “Solo” un quarto gliene ho lasciato mangiare, perché sennò non avrebbe mangiato cena.
E…era buonissima!!! Morbida, succosa, saporita …
Mi sa che in futuro... "sbaglierò" tutte le torte!  :-)

P.S. “Ottima” per essere una torta al cioccolato. E a me, le torte al cioccolato, proprio…

Ma per chi ama questo tipo di dolce, è da fare, assolutamente. Magari, anche con lo zucchero “dentro”, come da ricetta: sono sicura che sarà ottima anche “non sbagliata”

2° P.S. Se non fosse perchè manca lo strato di confettura all'interno, ricorda veramente moltissimo, sia per sapore che per consistenza,  una torta al cioccolato del Mulino Bianco, non la torta Pan di Stelle, o torta cioccolatina, ma l'altra, quella più alta, di cui Gabriele è ghiotto, la "Deliziosa al cacao". Giusto per darvi un'idea.
Per quanto riguarda invece la Torta del Mulino Bianco "Pan di Stelle" (quella a cui mettere le stelline di zucchero bianco sopra, per intenderci), sto provando (invano) a rifarla a casa, così umida e compatta, prendendo spunto dalla rete: non ce n'è  una che le somigli. Se qualcuno ci è riuscito, batta un colpo!

3° P.S e bon:
non fate caso alle foto: fanno schifo. Come ho detto, l'ho tolta dallo stampo, punzecchiata con la forchetta, tagliata in due (volevo mettere della marmellata dentro), da calda, appena sfornata, facendone scempio. E la glassa l'ho buttata sopra in trenta secondi netti, per la fretta dannata che avevo. Ma sfornata e guarnita da fredda, avrebbe avuto l'aspetto che il suo sapore si merita!

4° ...e la mia ora di libertà, passata a spignattare?
Per quanto faticosa...impagabile, come tutte le piccole libertà .-)









Ah, come sarebbe venuta, esteticamente, se avessi avuto più tempo? Così....ma anche la mia, nella foto sopra, non è venuta malaccio! Col tempo che avevo a disposizione, è già stato un miracolo metterla insieme! :-)
Tra l'altro, il titolo esatto sarebbe  "supreme", accento circonflesso sulla prima "e".  Cmq è una torta ;-)









TORTA MORBIDA DI CIOCCOLATO E MANDORLE
(da "Il libro d'oro dei dolci", Mondadori Ed.)

Ingredienti:

250 gr di cioccolato fondente
50 gr di mandorle tritate (frullate)
100 gr di farina 
20 gr di cacao amaro
1 cucchiaino (8 gr circa) di lievito in polvere
120 gr di burro
180 gr di zucchero semolato
3 uova XL (extra large, circa 60/70 gr ognuna)
3 cucchiai di liquore all'arancia
sale

Glassa al cioccolato:
250 gr di cioccolato fondente (io 150 di gianduia)
120 gr di burro (io 60 gr)
Farcitura e copertura (sotto la glassa al cioccolato),
facoltativa:
4 cucchiai di marmellata di arance
2 cucchiai di liquore all'arancia

ESECUZIONE

Preriscaldate il forno a 180°.
Imburrare una tortiera di 24 cm di diametro.
Fate sciogliere il cioccolato a bagnomaria (io nel microonde) solo il minimo perchè si ammorbidisca. Finire di far fondere fuori dalla fonte di calore, girando (per evitare di far prendere al cioccolato un gusto di bruciato).
In una terrina setacciare la farina, il cacao, unire le mandorle, il lievito e un pizzico di sale.
Montate a crema il burro con lo zucchero, unite i tuorli, amalgamandoli al composto uno per volta, e aggiungete gradualmente il cioccolato fuso, seguito dal composto a base di farina e dal liquore. Montate a neve gli albumi e incorporateli all'impasto. 
(Io ho invece seguito questo procedimento: ho fatto fondere il cioccolato con il burro, ho unito le uova intere, una per volta, girando con una frusta, ho unito lo zucchero (o meglio, avrei dovuto unire lo zucchero dimenticato!) poi vi ho setacciato sopra le polveri, ammorbidendo il composto con circa 80 ml di latte).
Mettete l'impasto in una tortiera, e fate cuocere per circa 40 minuti (a me ne sono bastati 30), o fate la prova stecchino.
Fate intiepidire la torta per 5 minuti nella tortiera poi rovesciatela su una gratella su cui avrete appoggiato una base per torte e fate raffreddare.

Nel frattempo preparate la glassa al cioccolato e fate raffreddare una decina di minuti.
Nel frattempo fate scaldare la marmellata e il liquore. Tagliate il dolce a metà orizzontalmente e mettete un disco di pasta su un vassoio. Spalmatevi sopra la marmellata e un terzo della glassa, poi coprite con l'altro disco e glassate la superficie e i lati del dolce (io ho omesso questa farcitura e copertura di marmellata).

Glassa al cioccolato: fate sciogliere il cioccolato con il burro a bagnomaria (io nel microonde) e lasciate raffreddare abbastanza per poterla spalmare senza che coli eccessivamente, ma senza farla consolidare così tanto da non poterla più spalmare agevolmente (circa 10 minuti)

N.B.
Come ho detto, dei 180 gr di zucchero totali, se ne possono inserire anche solo 80 nell'impasto, e coi rimanenti fare uno sciroppo, con 60 ml di acqua circa, da rovesciare sulla torta raffreddata, dopo averla forata in superficie con uno stuzzicadenti: lo sciroppo manterrà morbida la torta anche il giorno dopo.