INSALATA DI PATATE E FAGIOLINI, ovvero INSALATA COTTA PIEMONTESE



Mi sono sempre fatta un po' di palle -alias scrupoli, per i più raffinati - a postare delle semplici insalate e spacciarle come una elaborata preparazione gastronomica. 
Ma visto che ci fanno pure i libri, sulle insalate, mi decido a postare questa semplice ricetta che effettivamente già da mesi, cioè dal tempo dei primi, teneri fagiolini, quelli senza quel fastidiosissimo filo che ti ritrovi tra i denti, arrotolato tra gli incisivi e i canini, che ti scende in gola a strozzo nonostante tu abbia passato delle ore a cercare di togliere da ogni singolo fagiolino ogni minima traccia dello stesso, già da un paio di mesi, almeno, langue nell'elenco delle ricette da postare.  
Solo ora, attorniata e bombardata da ricette insalate sulle riviste, sui libri di cucina, sugli scaffali delle librerie sotto forma di eleganti e trendy libri dedicate alle stesse (insalate), mi decido a postare questa umile, e soprattutto singola, ricetta di insalata. 
La categoria "insalate" nella mia mente, richiama infatti un ammasso di ingredienti messi insieme senza bisogno di particolari post, ricette o consigli vari. Veramente, nelle insalate ci si può veramente buttare di tutto senza ritegno e senza dignità, al pari delle torte salate, "quiches" per i più raffinati, da me considerate bidoni svuotafrigo al pari delle moderne insalate. 
Moderne, ho detto, eh. 
Perchè, "ai miei tempi",  l'insalata era una, o due, al massimo tre: quella verde, di lattuga o simili, quella di pomodori e origano, e quella mista, cioè un mix delle due più magari qualche pomodoro. 
Faceva eccezione l'insalata nizzarda, con olive e uova sode, che svettava come anomalia al di sopra delle altre semplici, umili insalate: lei, con il suo trionfo di uova sode, belle gialle che facevano mostra di sè tra i il verde delle foglie e il giallo delle patete, così ricca, completa, sontuosa, era considerata un piatto quasi a parte, la sorella ricca delle poveri insalate quotidiane.
Oggi  non è più così. 
Nelle insalate ci buttiamo dentro di tutto, dal mais al formaggio (ore è "trendy" la feta o il tofu), dallo yogurt al pollo, dallo sgombro alle mele, dal salmone al pane abbrustolito.
A volte fa capolino una foglia di "insalata", di lattuga, o radicchio, ma è un caso, è solo un attimo: subito gli ingredienti nobili e moderni relagano la poveretta al suo ruolo di pura decorazione ed ornamento.
Ed è così, quindi, che voglio tramandare ai posteri quella che nelle Langhe, o almeno nella mia famiglia, è sempre stata conosciuta come "insalata cotta". 
Cotta pe due motivi: perchè gli ingredienti, a differenza delle tradizionali insalate, sono  preventivamente bolliti, e  poi anche perchè sarebbe da gustare tiepida: le patate lesse, raffreddate, erano considerate quasi un'eresia.
Da piccola, la consideravo poco sotto alla nizzarda: un piatto sontuoso.
Ora, la mia cara insalata cotta, al confronto con le lussuose e sontuose insalate  attuale ricche di tutto e ancora un po', che impazzano sul web, fa la figura del topo di campagna in confronto al topo di città: una ben magra e umile figura.
Ma io la posto lo stesso: lei è stata la prima, e forse l'unica che verrà ricordata con dignità di insalata! Le altre, sono solo un ammasso di ingredienti! ;-)


INSALATA COTTA PIEMONTESE

Per due persone:

ingredienti:

Una patata medio grande a pasta gialla
una manciata di fagiolini novelli (circa 130 gr)
una piccolina cipollina
sale, olio extravergine di oliva.
Prezzemolo fresco tritato finemente (oppure origano, timo o maggiorana a piacere)


Esecuzione:
Lessare la patate intera  (o 8 minuti nel microonde, con la buccia, dopo averla punzecchiata con la forchetta, in un piatto con un dito di acqua e girandola tre o quattro volte).
Pulire i fagiolini e togliere il filo centrale
Lessare anche i fagiolini in acqua bollente salata insieme alla cipolla tagliate in tre o quattro pezzi, per circa 15 minuti.  Negli ultimi cinque minuti, mettere nell'acqua anche la cipolla sbucciata, tagliata in tre o quattro pezzi.
Scolare i fagiolini e tagliari a pezzi di tre o quattro centimetri l'uno.
Tagliare le patate a grossi tocchi.
Tagliare a fette non troppo sottili la cipolla.
Mettere in un ciotola e condire con olio extravergine di oliva, sale e prezzemolo  fresco (oppure origano o timo).
Se vi piace, aggiungere un cucchiaino di aceto.
Mescolare delicatamente e servire calda.